Il potere di acquisto degli italiani è diminuito di 1.756 euro a testa nell’ultimo triennio (-9,1%), per effetto dell’impennata dei prezzi. Incidenze più pesanti si registrano nel Mezzogiorno (-10%), ma nel Nord est il valore delle perdite è maggiore: -2.104 euro.
Le regioni del Sud sottolinea Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne, “rischiano di essere discriminate non solo a causa dell’incremento dei prezzi, ma anche per il minor livello dei redditi e a causa della composizione del loro “paniere” di consumo”.