Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta sfiorano i minimi storici in termini di livelli occupazionali nel 2020, il tasso di occupazione totale 15 e oltre è sceso al 46,5%. Tuttavia per nel periodo settembre-novembre 2021 arrivano segnali incoraggianti: il sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal evidenzia, infatti, una interessante richiesta di lavoratori da parte delle imprese con particolare riferimento alla Valle d’Aosta.
E' quanto emerge dal Diario di bordo dell'Economia "Occupazione, la rivincita della Valle d'Aosta" del Centro Studi delle Camere di Commercio Tagliacarne pubblicato oggi sul dorso Nord Ovest de Il Sole 24 Ore.
A pagare il conto più salato è stata la Valle d’Aosta che fa registrare, per la prima volta da quando esistono le serie storiche un quota sotto il 50% (ovvero 49,9%), pur confermandosi una delle migliori aree della penisola. Meno colpita la Liguria che, pure con livelli occupazionali in calo, resta decisamente al di sopra dei giorni peggiori vissuti dalla regione ad inizio del secolo. A preoccupare è anche la continua perdita di posizione di queste aree all'interno della classifica occupazionale europea.