giovedì 13 ottobre 2022
Il 13 Ottobre dalle 17:30 in live streaming l'evento "Economia civile, human marketing, inclusione ed etica digitale", organizzato dall'AISM - Associazione Italiana Sviluppo Marketing e dal Centro Studi Tagliacarne, con il patrocinio del Comune di Milano.
All'evento interverranno: Gaetano Fausto Esposito (Docente di Economia Politica, Direttore Generale del Centro Studi Tagliacarne); Layla Pavone (Innovation Technology and Digital Transformation Board Comune di Milano); Massimo Giordani (Innovation & Marketing Strategist, presidente AISM); Fabrizio Bellavista (Partner Emotional Marketing Lab, Digital Transformation Consultant).
Coniugare l’innovazione con la società civile: è questo il senso dell’incontro che mira ad evidenziare alcuni modelli virtuosi di una visione tecnologica attenta allo sviluppo umano, ma anche a fare emergere le zone d’ombra dell’attuale sviluppo sociale/tecnologico. Incertezza e complessità ci obbligano ad allargare il campo visivo e cogliere segnali che ci possono indicare possibili strade di percorrenza. Se guardiamo alla storia della nostra cultura, nel ‘700 napoletano si affrontò il tema di una economia capace di garantire lo sviluppo materiale e, allo stesso tempo, i valori per un migliore progredire umanistico. Partendo da lì, sino alla realtà dello Human Marketing, il passo sembrerebbe quasi obbligato. E' bello pensare che l’uomo abbia un’etica delle esigenze che, anche grazie allo human marketing, può guidarci verso scelte consapevoli, magari supportate da intelligenze artificiali o da altre tecnologie. Supportate ma non predefinite. Il tema dell’inclusione è, per certi aspetti, simile a quello dell’etica: non si tratta di un obsoleto concetto filosofico, bensì di una vera e propria concezione di una società in grado di tenere insieme la dimensione della complessità. La realtà non è complessa solo perché ci sono 8 miliardi di persone, ma anche perché ci sono 8 miliardi di modi diversi di immaginare il nostro pianeta. Nascono così alcune domande: lo sviluppo tecnologico può fare a meno di una visione dinamica dell’eticità? E ancora, il cambiamento accelerato dalle tecnologie può guardare al futuro senza una carta dei valori, per un viaggio che è anche carico di insidie?
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