Il conflitto russo-ucraino penalizza di più le imprese che esportano. Una su cinque rileva un calo delle vendite all'estero. A creare difficoltà è l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia per quasi il 90% delle aziende che esportano. Mentre il 54% rileva problemi di approvvigionamento delle materie prime (contro il 48% delle altre) e il 19% di energia (contro il 16%). E’ la fotografia scattata dal Centro Studi Tagliacarne per il Rapporto Export 2022 di SACE, sulla base di un’indagine elaborata su un campione di 3.000 imprese manifatturiere con un numero di addetti tra 5 e 499. Il direttore generale, Gaetano Fausto Esposito, avverte “se fino ad ora le imprese hanno manifestato una sostanziale resilienza perché sono riuscite a trasferire sui prezzi di vendita almeno parte dell’aumento dei prezzi all’importazione, ora l’andamento tendenzialmente flettente delle quantità esportate, unito al rallentamento del ritmo di crescita del commercio mondiale, inducono a guardare con una certa cautela alle prospettive future delle nostre esportazioni”.
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