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Istat: Esposito (Tagliacarne), “per sostenere export investire nella digitalizzazione delle imprese”

La pandemia ha colpito duramente l’export regionale, in particolare al Nord: la contrazione registrata da quattro regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) spiegano per due terzi il calo dell’export nazionale nel 2020. Tuttavia nel periodo ottobre-dicembre 2020 c’è stata una crescita congiunturale per tutte le ripartizioni territoriali. Questi in sintesi i dati diffusi oggi dall’Istat sulle esportazioni 2020 a livello territoriale.

Secondo Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, “c’è una recente ripresa delle vendite all’estero che lascia ben sperare per le dinamiche del prossimo futuro, anche con riferimento al Mezzogiorno, considerato che in generale le imprese esportatrici sono più produttive di quelle che non esportano (+21%) e nel Mezzogiorno questo differenziale di valore aggiunto per dipendente arriva al +25% ed è maggiore rispetto al Centro-Nord (+19 %).  Il Covid ha penalizzato nella prima fase maggiormente i territori più aperti ai mercati internazionali  ma adesso che le esportazioni stanno riprendendo, e la digitalizzazione appare una chiave strategica anche per l’internazionalizzazione, dobbiamo evitare che si possano aprire nuovi divari”.

Da una ricerca del Centro Studi Tagliacarne, il 16% delle imprese esportatrici ha già investito nell’adozione delle tecnologie 4.0 contro l’8% di quelle che non esportano. Ma il Mezzogiorno è più indietro: solo l’11% delle imprese esportatrici ha puntato su Industry 4.0 contro il 17% di quelle del Centro-Nord. Per questo ha sottolineato Esposito “per promuovere lo sviluppo locale occorre quindi spingere sull’innovazione digitale, essenziale per la crescita delle esportazioni e della produttività”.