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Medie imprese: volano le vendite dal 1996 (+ 187%). Ma incertezze frenano la corsa

Il panorama delle medie imprese industriali italiane è al centro del XXIII Rapporto annuale e del Report “La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione”, realizzati dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e da Unioncamere.

Le medie imprese emergono come eccellenze del made in Italy, oggi alle prese con un contesto competitivo particolarmente sfidante. Si tratta di una realtà produttiva composta nel 2022 da poco più di 4.000 imprese che da sole rappresentano il 16% del fatturato dell’industria manifatturiera italiana, il 15% del suo valore aggiunto, il 14% delle esportazioni e il 13% degli occupati totali.  

Le medie imprese italiane hanno registrato un significativo incremento del fatturato e delle esportazioni rispetto al periodo pre-Covid. Hanno investito e investiranno tra 2021 e il 2026 fortemente in tecnologie 4.0 (82,6%) e sostenibilità (69,6%).  Mentre il 37,9% adotterà l’Intelligenza Artificiale nei prossimi tre anni, soprattutto per migliorare l’efficienza interna. Tuttavia, dopo un 2023 all’insegna della stabilità (+0,1% le vendite), per quest’anno le attese sono di un calo dell’1,2% a causa delle incertezze del contesto competitivo. Ma quelle che operano nell’alta gamma (che rappresentano il 37,1% di queste imprese) sono più positive è prevedono di conseguire nel 2024, come lo scorso anno, una crescita delle vendite dell’1,8%. Mismatch tra domanda e offerta di lavoro, riduzione dei marginicompetizione sui prezziapprovvigionamento delle materie prime sono tra le principali difficoltà lamentate dalle imprese. Anche per questo una media impresa su due chiede all’Unione Europea di garantire la sicurezza energetica.

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