Coesione e fiducia sono componenti ineludibili per attivare quei processi di trasformazione su cui si gioca la sfida per un nuovo Mezzogiorno. Le imprese coesive - quelle che hanno comportamenti più aperti e orientati alla collaborazione:
esportano di più (il 58% contro il 39% delle non coesive);
fanno più eco-investimenti (il 39% contro il 19% delle non coesive);
spendono maggiormente in cultura (il 26% contro l'll% delle non coesive) e nel miglioramento dei prodotti e servizi (il 58% contro il 46% delle non coesive) e quindi sono più fiduciose sulle prospettive economiche.
Le regioni in cui il senso civico è ben radicato sono anche quelle dove le imprese coesive trovano un terreno fertile per lo sviluppo. Ma delle 9 regioni con una quota superiore alla media nazionale (37%), solo due appartengono al Sud del Paese. Sono alcune delle evidenze pubblicate su Il Mattino nell’articolo “Mezzogiorno Le radici civili del deficit di sviluppo” scritto da GF Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne, e Pietro Spirito, docente di Universitas Mercatorum.