Nel 2023 il valore aggiunto aumenta in tutte le province italiane, in particolare a “correre” di più sono quattro province del Mezzogiorno, nello specifico Chieti e Agrigento conquistano, a pari merito, la vetta della classifica con un incremento del 7,85% rispetto al 2022, “rincorse” da Caltanissetta e Catania (entrambe 7,83%), a fronte di una media italiana del +6,55%.
Questi e altri dati sono al centro dell’articolo ‘La corsa del valore aggiunto “premia” quattro province del Mezzogiorno’ di Loredana Capuozzo che, nell'ultimo numero di Unioncamere Economia & Imprese, fa il punto sull’analisi realizzata dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2023.
Il Mezzogiorno mostra, dunque, importanti segnali di vitalità, tuttavia lo studio rileva uno sviluppo eterogeneo, tanto da fare emergere paradossalmente quasi un Nord e un Sud all’interno della stessa macro-area.
Tuttavia, l’eterogeneità dello sviluppo non risparmia neanche il Settentrione d’Italia. In particolare, colpisce il Nord Ovest che, pur continuando a viaggiare più velocemente all’interno del Paese (+6,73%), ha visto in vent’anni un peggioramento del valore aggiunto prodotto pro-capite, rispetto alla media italiana, in ben 21 province su 25.
L’analisi mette a fuoco anche i dati sul valore aggiunto prodotto pro-capite dai quali Milano emerge, per il 22esimo anno consecutivo, “capitale” economica d’Italia 2023 con una ricchezza pro-capite prodotta di 62.863 euro. Un valore oltre tre volte e mezzo più alto di quello prodotto da Agrigento (17.345 euro) che, nonostante lo sprint, si posiziona ultima in classifica. A conferma di come, malgrado il cambio di passo, sono ancora molte le province del Sud che fanno fatica a recuperare il gap accumulato nel tempo
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